Articoli: CAGLIARI, PORTA DROGA A COLLOQUIO AL PARENTE DETENUTO IN CARCERE A UTA: FERMATA DALLA POLIZIA PENITENZIARIA
CAGLIARI, PORTA DROGA A COLLOQUIO AL PARENTE DETENUTO IN CARCERE A UTA: FERMATA DALLA POLIZIA PENITENZIARIA
Ha portato della droga al familiare detenuto nel carcere di Uta, ma l’attenzione, lo scrupolo e l’acume investigativo del personale di Polizia Penitenziaria ha scoperto l’illecito e la donna è stata fermata. Fondamentale il contributo dell’unità cinofila Leo, cane labrador in forza al Gruppo Cinofili di Polizia Penitenziaria del carcere di Badu ‘e Carros, a Nuoro.
A dare la notizia è il Segretario Regionale per la Sardegna del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria SAPPE, Luca Fais: “Ancora una brillante operazione di polizia giudiziaria al carcere di Uta dove la Polizia Penitenziaria ha trovato una ragazza con in bocca un incolucro contenente hashish, destinato ad un familiare detenuto: all’atto dell’ingresso per effettuare il colloquio il cane antidroga Leo ha dato chiari segnali e la donna è stata segnalata all’Autorità giudiziaria. Il SAPPE si complimenta per la brillante operazione eseguita dai colleghi con l’auspicio che in regione Sardegna vengano incrementati momenti di formazione sul tema del contrasto e l’introduzione di stupefacenti e cellulari all’interno degli istituti penitenziari”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, plaude “alla professionalità, alla abnegazione ed all’astuzia del personale operante. Ogni giorno la Polizia Penitenziaria porta avanti una battaglia silenziosa per evitare che dentro le carceri italiane si diffonda l’illecita introduzione ed il possesso di telefoni cellulari nonché lo spaccio sempre più capillare e drammatico, stante anche l’alto numero di tossicodipendenti tra i detenuti, di sostanze stupefacenti. Auspico che l’Amministrazione penitenziaria promuova ed intensifichi momenti di formazione ed aggiornamento professionale per il personale di Polizia Penitenziaria di tutta la Regione, in particolare sui temi – come quelli del contrasto all’introduzione di droga e telefonini cellulari in carcere – maggiormente utili alla quotidianità operativa dei Baschi Azzurri.”
Capece non fa sconti al Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russo: “Ogni giorno, in un qualsiasi carcere italiano, succede qualcosa. Ed il Capo DAP, Russo, non ci incontra e non fa nulla, quando invece dovrebbe intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza. A lui rinnoviamo la richiesta dell’immediata applicazione dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni adatte a contenere soggetti violenti e pericolosi”.
Redazione
2 Settembre 2023